Il bambino impara ciò che vive
Durante i primi anni di vita delle mie figlie, la mia più grande ansia era quella di non saper gestire le influenze e i primi malanni. Per questo motivo in, caso di malattia, nei week-end, ero solita recarmi in un ambulatorio privato. La sala d’attesa dell’ambulatorio aveva le pareti variopinte, con tanti giochi riposti negli scaffali e sulle pareti erano affissi dei poster colorati. Il mio preferito era il decalogo di comportamento per i genitori dal titolo: Il bambino impara ciò che vive.
Il bambino impara ciò che vive
- se vive nel rimprovero,
- diverrà più intransigente
- se vive nell’ostilità,
- diverrà più aggressivo
- se vive nella derisione,
- diverrà più timido
- se vive nel rifiuto,
- diverrà uno sfiduciato
- se vive nella serenità,
- diverrà più equilibrato
- se vive nell’incoraggiamento,
- diverrà più intraprendente
- se vive nell’apprezzamento,
- diverrà più comprensivo
- se vive nella lealtà,
- diverrà più giusto
- se vive nella chiarezza,
- diverrà più fiducioso
- se vive nella stima,
- diverrà più sicuro di sé
- se vive nell’amicizia,
- diverrà veramente amico per il suo mondo.
Sono dei suggerimenti di comportamento distribuiti dalla Casa Farmaceutica Abbott S.p.a.
Suggerimenti che ho sempre apprezzato e adottato ed oggi, che le bimbe sono adulte, li voglio condividere con voi.
Non c’è dubbio che il bambino di oggi diverrà l’adulto di domani e se noi lo cresciamo in un clima d’amore è nell’amore che da grande vorrà vivere.
Se crescerà in un clima di urla, imparerà ad urlare a sua volta.
Siamo il buono esempio della persona che un giorno dovrà essere. Vivere una vita in equilibrio con se stessi e con gli altri è un dono che gli dobbiamo.
In un periodo come quello in cui stiamo vivendo: lotta ai pregiudizi, alle violenze, alla guerra, è importante che il bambino non viva in un ambiente familiare destabilizzante. Non solo le azioni fisiche definiscono un ambiente inadatto, anche le parola hanno una loro valenza.
Se il bambino viene apostrofato con parole ‘non di apprezzamento’ sarà normale per lui utilizzare le medesime parole per esprimersi.
Ora leggete nuovamente l’articolo sostituendo la parola ‘il bambino’ con la parola ‘LA BAMBINA’.
Una mamma orgogliosa di sua figlia
Ho sempre cercato di seguire queste regole, in aggiunta alle altre affrontate negli articoli che trovate all’interno del sito, tanto che, appendevo sullo specchio del bagno i post-it con le regole. Ogni mattina le leggevo per prendere forza da ciò che vi era scritto.
Quando la mia figlia maggiore ha iniziato ad andare a scuola e a rapportarsi all’interno di un nuovo ambiente sono sorti, inizialmente, dei problemi di incomprensione tra i compagni, basati principalmente dai diversi livelli di comunicazione.
Era mio solito rallegrare i suoi pomeriggi con giochi ed esercizi per allenare la sua autostima perché mai ho detto alle mie figlie: NON GIOCARE CON QUEL BAMBINO CHE TI HA FATTO PIANGERE, LASCIA STARE QUEL BAMBINO CATTIVO.
Non esistono bambini cattivi, i bambini devono solo trovare la loro identità e apprendere metodi di comunicazione più validi.
Poi è arrivato il momento, per la mia seconda figlia, di andare a scuola. E quando, un giorno, è tornata a casa da scuola piangendo la mia figlia maggiore ha reagito così:
Mentre spiegavo il senso all’accaduto a mia figlia più piccola, la maggiore si era assentata. Ad un tratto è tornata in casa e ha condotto la sorellina per mano, fino in fondo alla scala di entrata. Aveva realizzato una bambina sorridente con ciò che aveva trovato in giardino. La grande si mise davanti alla sua creazione ed allargò le braccia aspettando un abbraccio dalla sorellina.
Ok, la sorellina minore non era ancora felice, e si vede dalla foto, ha impiegato del tempo a metabolizzare il problema che ha avuto a scuola, ma di certo la sua sorella maggiore ha rallegrato il resto della giornata. Le è rimasta accanto con coccole e giochi.
Alice ha imparato da ciò che aveva vissuto.
In conclusione
Il mestiere di genitore è dura perché non ci sono scuole che ti insegnano.
L’evoluzione del mondo corre velocemente ed è sempre in continuo cambiamento.
Rileggere questo decalogo, ogni tanto, può facilitare le nostre giornate, perché ci ricordano ciò che la nostra quotidianità ci fa dimenticare e soprattutto perché il bambino di oggi sarà l’uomo di domani.
Crescere con i nostri figli è un gioco bellissimo
Monia Favale
Lavoro con passione. Le mie passioni sono: la terra, l’ambiente, la programmazione e crescere le mie figlie. Non sempre in questo ordine.
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