Giudicare oltre il pregiudizio

Scolasticamente, con il termine ‘pregiudizio’ si indica un’opinione (giudizio) basata su delle voci e non per conoscenza diretta dei fatti o della persona. Noi sappiamo giudicare oltre il pregiudizio? Bella domanda.

Tutti noi, guardando una situazione, una persona o un oggetto, siamo portati a pensare e a giudicare in modo automatico sulla base delle informazioni ed esperienze acquisite durante la nostra vita (gli stereotipi). In questo modo prendiamo delle decisioni nel più breve tempo possibile e senza alcuna fatica mentale.

In un luogo di lavoro il pregiudizio può manifestarsi in disappunto quando un possibile candidato chiede informazioni sullo stipendio, quando le opinioni di uomo anziano siano più valide di un ragazzo, oppure giudicare un lavoratore dalla scuola di provenienza. Se vi ritrovate in questi esempi, semplicemente avete formulato delle opinioni senza compiere troppa fatica: un pregiudizio. Nulla di grave, la nostra mente ha utilizzato i Bias cognitivi.

I Bias sono semplicemente delle ‘strade brevi’ che la nostra mente percorre, senza doversi perdere nelle infinite informazioni che riceviamo ogni giorno.

Se conosciamo questi Bias possiamo riconoscere il nostro pregiudizio e imparare ad aggirarli. Lavorare su noi stessi è essenziale per non perderci opportunità di traguardi desiderati e migliorare la nostra vita tra la gente.

Lavorare sul pregiudizio

Tutti giudichiamo: il nuovo collega, la casa dell’amica, l’auto nuova del parente, uno sconosciuto incrociato per strada.
Come possiamo lavorare su noi stessi? Prima di emettere il nostro giudizio dobbiamo prenderci del tempo per ricercare elementi aggiuntivi che ci consentono di porre la ‘cosa‘ sotto un altra luce di giudizio. Insomma, il segreto è: dare tempo alla nostra mente per elaborare le informazioni aggiuntive che possiamo acquisire solamente guardando con attenzione la situazione del momento.
Non bolliamo immediatamente una situazione, un luogo, una persona con il nostro pregiudizio ma:
– osserviamo ogni elemento,
– capiamo meglio il contesto,
– ragioniamo sul valore degli elementi,
– infine emettiamo il nostro pensiero.

Facciamo un esempio sul pregiudizio

Poniamo un esempi lontano dalla nostra vita quotidiana, che ci aiuti a comprendere meglio questo concetto. (fonte: minuti scritti di Annamaria Testa).
A lato trovate la foto di un uccellino all’interno di un nido. Il nido da sempre simboleggia famiglia, sicurezza, serenità, ma, a volte, le cose che pensiamo di sapere o di vedere offuscano la nostra capacitò di giudizio perché falsata da stereotipi.

Pregiudizio

Guardando il video dal quale è stata estratta questa foto si può capire cosa rappresenta il nido in questo contesto. (fonte: Canva.com)

Il protagonista di questo video è un piccolo di cuculo. La mamma deposita l’uovo, di proposito, all’interno di altri nidi. L’uovo si schiude sempre prima delle altre uova e il piccolo si sbarazza delle uova presenti nel nido. I genitori adottivi nutrono l’intruso fino al giorno in cui lascerà il nido per migrare verso l’Africa guidato dal suo solo istinto.

Cosa ho imparato?

La visione di una mamma che nutre un piccolo in un nido ci da sempre l’idea di tenerezza, di quanto sia perfetta la natura, ma in questo caso il nostro giudizio è stato falsato dagli stereotipi che abbiamo appreso con le nostre esperienze di crescita.
Ho applicato il test sulle mie figlie, ho dovuto far vedere e rivedere loro singoli fotogrammi, e guidarle nella visione dei particolari che ancora non riuscivano a notare per la visione globale che avevano dell’immagine. Ovviamente, capito l’accaduto, la loro opinione sui cuculi si è completamente ribaltata. Ma è la Natura. Solo l’uomo è dotato di giudizio o pregiudizio.

Acquisire una giusta capacità di giudizio è una condizione che ci fa crescere e migliorare.

Pregiudizio

All’interno dell’articolo si cita il libro Minuti scritti di Annamaria Testa. Il libro è molto interessante, è rivolto agli scrittori che vogliono intraprendere questa strada, la lettura è scorrevole e usa un font che non stanca gli occhi. Il libro si compone di 12 esercizi, molto dettagliati e di facile esecuzione, con il relativo tempo di compimento e successiva spiegazione dell’esito ottenuto.
Consiglio a tutti l’acquisto di questo libro, perché ci da la possibilità di elaborare pensieri, cogliere concetti e particolari che nella vita quotidiana ci sfuggono.
Un’idea originale è quella di proporre gli esercizi in una serata tra amici per confrontarvi tra di voi.


Mi presento

Monia Favale

Lavoro con passione. Le mie passioni sono: la terra, l’ambiente, la programmazione e crescere le mie figlie. Non sempre in questo ordine.


Articoli correlati

it_ITItaliano
Powered by TranslatePress